Istituto Statale Comprensivo "Sacchetti" - San Miniato

"La vita a scuola"

I risultati del questionario

Il questionario "La vita a scuola" è stato somministrato ai ragazzi, con l'intento di acquisire un solido punto di partenza per approfondire la conoscenza dei problemi e programmare i successivi interventi.

Il questionario conteneva una serie di eventi (item) positivi e negativi, distribuiti in numero approssimativamente uguale, alcuni di scarso interesse o neutri che servivano essenzialmente a distogliere l'attenzione da quelli essenziali.

L'indagine ha interessato 10 classi del plesso di Via Rondoni in San Miniato: tutte le 6 classi della scuola media e 4 classi, le quarte e le quinte, delle elementari.

Sono state restituite in totale 207 schede, compilate da 104 maschi e 103 femmine.

Nella tabella seguente riportiamo i risultati nella loro interezza, con i dati in valori assoluti ed in percentuale, rielaborati con l'ausilio degli studenti del Liceo Socio-psico-pedagogico di San Miniato.

Il questionario

Ad una prima visione di insieme, si ha l'impressione che, tutto sommato, a scuola si stia bene: è un posto dove i ragazzi socializzano, parlano di cose piacevoli, si trattano gentilmente, si sorride, si gioca, ci si prestano le cose, si raccontano barzellette e si parla di programmi TV (item n. 2, 5, 13, 17, 21, 27, 32).

Naturalmente non per tutti è così (ovviamente non si può essere necessariamente tutti amici intimi in una classe, né è il nostro obiettivo), per una minoranza, che varia dall'11 al 34%, queste esperienze sono state provate solo in parte, nella settimana presa in considerazione dal questionario.

La cosa principale che tuttavia il questionario cercava di mettere a fuoco è la diffusione di particolari comportamenti aggressivi riconducibili al cosiddetto bullismo. L'indagine, in effetti, ha messo in evidenza una presenza preoccupante del fenomeno, anche se bisogna aggiungere che i dati rispecchiano la tendenza generale delle scuole italiane ed europee.

Il questionario proposto, che ricalca sostanzialmente quello di T. Arora1, ha lo scopo di fornire un "indice di bullismo", una misurazione del fenomeno, che consenta di acquisire consapevolezza del problema e che consenta confronti e successive verifiche dell'efficacia degli interventi programmati.

Il questionario ci fornisce due indici significativi: l'Indice degli episodi di bullismo nella scuola e l'indice generale di prepotenza. Gli indici sono ottenuti sulla base di sei item chiave (4, 8, 10, 24, 37, 39); il primo è stabilito sulla base delle risposte "più volte" nell'ultima settimana, il secondo prende in considerazione anche le risposte "una volta" nell'ultima settimana, calcolandone la media.

L'Indice degli episodi di bullismo nella nostra scuola è 12.40; il dato non è direttamente confrontabile con i risultati di altri questionari, ma sembra collocarsi nella media rispetto ai risultati delle altre ricerche disponibili. 2

Gli episodi interessano maggiormente i ragazzi; se si raffrontano le risposte dei maschi e delle femmine si trova per i primi un indice di bullismo di 16.83, per le seconde invece l'indice di bullismo scende al 7.9.

Un analogo notevole divario lo troviamo tra bambini e ragazzi, ma, ciò può sorprendere, invertito; siamo infatti portati a pensare che il bullismo sia più diffuso tra i ragazzi più grandi ma in realtà e lo confermano i dati di tutte le ricerche in Europa, i comportamenti bullistici sono più comuni tra i più piccoli: nella nostra scuola l'indice di bullismo risulta di 17.05 per i bambini e le bambine dai 9 agli 11 anni e di 9.10 per i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 14.

Come è stato osservato i questionari sul bullismo rilevano la diffusione di determinati comportamenti, non l'intensità che obiettivamente si accresce con l'adolescenza, con conseguenze più rilevanti; il numero degli episodi tende a salire dalla scuola materna alla scuola elementare per poi cominciare a diminuire dalle scuole medie alle superiori, ma non la gravità dei singoli episodi. 3

L'indice generale di prepotenza nella nostra scuola è 27.86.

In base al sesso risulta ancora più alto per i maschi: 33.97 e più basso per le femmine: 15.53.

In base all'età risulta più alto dai 9 a 11 anni: 33,53; più basso dai 12 anni in su: 23,23.

Paragonando gli indici del bullismo per classe si ottiene il seguente grafico, da leggere con l'avvertenza che con i piccoli numeri è facile incappare in storture, gruppi ristretti non consentono validi confronti e non è detto quindi che gli insegnanti riconoscano sufficientemente attendibile questa sorta di "classifica".

Il questionario, al di là dei dati sull'aggressività fisica, offre ulteriori informazioni. Dobbiamo infatti tener presenti anche altri indici negativi che caratterizzano il "clima sociale" delle classi.

Violenza verbale (item 1, 31, 40): è ancora più diffusa, si aggrediscono verbalmente i compagni, si urla (60%), si offende (51%), si chiamano i compagni con brutti nomignoli (45%).

Violenza indiretta-relazionale (item 3, 6, 19, 22, 26, 38): meno diffuse le varie forme di isolamento e di pressione psicologica anche se probabilmente più subdole e pericolose, mediamente il 26% dei ragazzi dichiara di aver subito, almeno una volta nell'ultima settimana, qualche forma di violenza indiretta.

Chi sono i "bulli"? Individuare i soggetti prevaricatori ed i loro compagni, che in maniera attiva o passiva, li sostengono non era il compito di questa indagine ma può, di fronte a gravi singoli episodi, divenire oggetto di una ulteriore indagine.

Chi sono le "vittime"? Se consideriamo i 21 principali item negativi, troviamo 34 ragazzi con un'alta concentrazione di episodi negativi. In ogni classe troviamo almeno una o due "vittime" che aumentano di numero fino ad un massimo di 7, distribuiti secondo gli indici di prepotenza individuati, cioè più maschi che femmine, più bambini che ragazzi.

In questa prima fase della ricerca si possono dare alcune indicazioni provvisorie che dovranno essere discusse concretamente dai dirigenti e dai rappresentanti degli insegnanti e dei genitori per programmare interventi finalizzati a migliorare la "qualità della vita" a scuola e prevenire il bullismo:

Non dobbiamo in nessun modo sottovalutare il fenomeno: il bullismo caratterizza ragazzi pericolosamente a rischio, sia i "bulli" soggetti che possono essere avviati ad un percorso esistenziale di violenza ed emarginazione, sia le "vittime" che possono portare per tutta la vita i segni e le ferite psicologiche riportate nella loro infanzia ed adolescenza. 6

  1. S.Sharp-P.K.Smith Bulli e prepotenti nella scuola - Erikson 1995
  2. D.Olweus Il bullismo a scuola - Giunti 1996; S.Sharp-P.K.Smith op. cit.
  3. Ada Fonzi "Piccoli bulli crescono" Psicologia Contemporanea n. 144 -1997
  4. E.Menesini "Bullismo che fare?" Psicologia Contemporanea n.149 -1998; E. Menesini, B.Benelli "L'operatore amico. Strategie antibullismo: il supporto tra coetanei" Psicologia Contemporanea n.156 2000
  5. Nella Ricerca-azione sul disagio scolastico, condotta dall'équipe di area del Distretto di San Miniato, volta a misurare il "clima sociale" dei vari plessi, gli insegnanti hanno ottenuto valori più bassi rispetto agli alunni ed ai genitori.
  6. D.Olweus op.cit.: Secondo alcune ricerche scandinave il 60% dei "bulli" a 24 anni ha avuto problemi con la giustizia più o meno gravi, mentre si segnalano tra le "vittime" divenute adulte depressione e bassa autostima.

Il questionario

Home page

top

E-mail: arco@interfree.it